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lunedì 3 dicembre 2012

L'AMORE E' FEMMINA

"Stay soul", scrive sugli autografi ai fans la cantautrice Nina Zilli.
"Soul" è infatti il suo modo di essere: soul all'italiana,  
in equilibrio tra pop e R&B, tra reggae e musica tradizionale italiana. 
C'è da dire che tra le interpreti del pop nazionale, la cantautrice piacentina è riuscita a ritagliarsi un  posto di tutto rispetto, essendo dotata di una voce ed uno stile molto riconoscibili.
In passato l'hanno paragonata ad Amy Winehouse, soprattutto per il look vintage, ma il percorso artistico di Maria Chiara, in arte Nina, in onore di Nina Simone (Zilli è il cognome della madre) è una storia diversa. 



La sua scrittura denota infatti una nota più scanzonata, una testimonianza di originalità che attinge a piene mani  dal mondo della canzone italiana e americana degli anni Sessanta e Settanta. 
Un costante riferimento allo stile, alla musica, all'immaginario di quegli anni.
Le tracce restano evidenti, tra motown sound e tutti i riferimenti vintage ai quali si è accostata: Sarah Vaughan, Etta James, Otis Redding, Mina... 



Venerdì scorso ho avuto il piacere di assistere al suo concerto al teatro Verdi di Montecatini in occasione del tour "L'AMORE E' FEMMINA".
Non saprei come esprimere al meglio quanto abbia apprezzato il talento di questa artista, le emozioni che mi ha provocato la sua voce potente, la magia che ha creato quel pesante sipario di velluto blu quando si apriva dopo ogni pausa, scoprendo una nuova mise della cantante, talvolta in abito lungo, altre in tubino al ginocchio 

Si aveva quasi l'impressione di assistere ad uno spettacolo d'altri tempi, complici le sue movenze da pin up, il microfono protagonista delle sue performances e l'alternare nella scaletta del concerto di vecchie canzoni italiane ( "Odio l'estate", "Se bruciasse la città", " Grande grande") ed internazionali degli anni '60 ("At least", "You can't hurry love") 






Nina Zilli writes "Stay soul" on the authographs for her fans.
She has an Italian soul,
a balance between pop and R & B, reggae and traditional italian music.
Among the interpreters of the national pop, the singer-songwriter of Piacenza has managed to carve a place for herself, because she has a very recognizable voice and style.
In the past she was likened  to Amy Winehouse, especially for the vintage look, but the artistic career of Maria Chiara in art Nina, in honor of Nina Simone (Zilli is the surname of the mother) is a different story.

Last Friday I had the pleasure to assist to her concert at the Verdi Theatre of Montecatini during the tour "LOVE 'FEMALE'.
I do not know how to express how much I appreciate the talent of this artist, the emotions that caused me her powerful voice, the magic that created the heavy blue velvet curtain  when opened after every break, discovering a new outfit of the singer.



giovedì 29 novembre 2012

COSE CHE TI ACCORGERAI DI VOLERE Part 5

Inspiration from the italian brand "Denny Rose"
As usually...Who needs what?

Ispirazioni dal marchio italiano "Denny Rose"
Come sempre...Chi ha bisogno di cosa?


























Which is your favourite outfit?
Qual'è il vostro outfit preferito?


domenica 25 novembre 2012

VENUTO AL MONDO



Venuto al mondo è un film diretto da Sergio Castellitto, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di sua moglie Margaret Mazzantini.

Il film ha per protagonisti Penélope Cruz e Emile Hirsch (attore che avrete visto sicuramente nel film "INTO THE WILD").

Gemma decide di partire per Sarajevo portando con sé il figlio adolescente Pietro, all'aeroporto viene accolta dall'amico fraterno Gojko, un poeta bosniaco che ai tempi delle Olimpiadi invernali del 1984 fece conoscere a Gemma il fotografo Diego, con cui visse un'appassionata e tormentata storia d'amore.




La vita, la morte, il ricordo e la paura si fondono insieme in "Venuto al mondo", quarto film da regista di Sergio Castellitto, tratto da uno dei libri più belli della moglie-scrittrice Margaret Mazzantini.

Un film duro, crudele, ma allo stesso tempo tenero e dolce.



Ambientato a Sarajevo, racconta la storia di Gemma (Penelope Cruz), una donna che ha vissuto gli orrori della guerra in Jugoslavia e oggi, a distanza di 19 anni, torna a far visita a quei luoghi, accompagnata dal figlio Pietro.

Continui flash back permettono alla storia di procedere su due binari temporali distinti.

Più va avanti il viaggio di Gemma e più lo spettatore entra a conoscenza dei suoi trascorsi da ragazza in quel teatro del terrore.

Tanta paura, ma anche tanto amore. Come quello che la unisce a Diego (Emile Hirsch), un fotografo che s’innamora follemente di lei ma al quale Gemma non riesce a dare un figlio.







Ma la guerra delle bombe e dei mitra diventa solo la cornice dei conflitti interni che bruciano dentro i personaggi.

Il tema della maternità è toccato con sensibilità ma al contempo con lucido cinismo.

Dallo schermo passa forte e chiara l’ossessione della protagonista, disposta a spingere il fidanzato nelle braccia della musicista Aska pur di permettergli di diventare padre, salvo poi far retromarcia e ardere di gelosia.

Un crescendo di emozioni fino all’atroce scoperta finale, che mette Gemma di fronte alla più crudele verità e la costringe ad affrontare la profondità della sua perdita.




E voi avete avuto modo di vederlo?
Lo avete apprezzato come me?
Con amore Anto.



lunedì 19 novembre 2012

COSE CHE TI ACCORGERAI DI VOLERE Part 4

Inspiration from H&M, my personal selection
Ispirazioni da H&M, una selezione personale

What do you need?
Cosa vi serve assolutamente? A me tutto ; )